Nome di battaglia "Pulce".
Prestò servizio militare ad Alessandria, a Bologna e a Genova in sussistenza dal 1936 al 1943.
Sfuggito alla fine del 1943 alla fucilazione per avere nascosto unʼarma, grazie allʼintervento della sorella Anna, operò su Monte Adone (Sasso Marconi) con il gruppo di Bruno Bregolini.
Entrato a far parte della 9.a brigata S. Justa nel 3.o battaglione, lavorò con Olindo Grandi allo scarico dei carri di materiale bellico nella stazione ferroviaria di Sasso Marconi, trovando modo di «fare affluire armi ai partigiani».
Abbandonato il lavoro, guidò un gruppo armato, svolgendo durante la primavera estate 1944 nella zona tra Pianoro e Sasso Marconi numerose azioni di sabotaggio.
Tra lʼaltro, collaborò con la sorella a portare in salvo Torino Franca, gravemente ferito il 15.7.1944 in uno scontro a fuoco con i tedeschi.
Nellʼautunno 1944 si rifugiò a Bologna, alla caserma Giordani.
«Mantenne durante lʼinverno i collegamenti col comandante [Pino] Nucci», partecipando alle azioni svolte a Bologna dalla brigata.
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dallʼ11.11.1943 alla Liberazione.